“LO STRANIERO NON È IL MIO NEMICO”
Di Gigi Mangia
Quando il Presidente del Consiglio dei ministri chiede di uscire dagli slogan, porti chiusi - porti aperti, e di avere un linguaggio sobrio in politica ha ragione da vendere.
È stato il ministro Salvini, dal Ministero degli Interni, ad essere il moltiplicatore delle emozioni di paura e di disprezzo dello straniero, facendolo percepire dal popolo come un pericolo per la sua sicurezza. Il suo è stato un esempio studiato di demagogia populista per aumentare il consenso al suo potere parlando alla pancia del popolo e facendo approvare, con la firma del giurista, Professor Giuseppe Conte, il Decreto Sicurezza.
Cinquemila immigrati per un Paese di 60 milioni non sono sicuramente un problema di sicurezza ma è utile per riempire pagine di cronaca, buono anche per tenere alto il disprezzo vivo della paura dello straniero.
I porti chiusi nella storia non esistono, sono un’invenzione della politica sovranista della Lega di Salvini e di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. “Lo straniero non è il mio nemico” ma l’uomo lontano in cammino nella strada della conoscenza e della scoperta del diverso del volto dell’Altro. L’incontro e la scoperta dello straniero sono l’inizio dell’Umanesimo su cui costruire un cosmopolitismo sociale che vede nella persona la nascita di una socialità aperta ai costumi, alle fedi, alle lingue. Il nuovo cosmopolitismo sociale del mondo è nelle mani dei bambini e delle bambine, per i quali lo straniero non è un nemico ma un compagno di gioco.
Commento alla copertina “LA STAGIONE DEI RAGAZZI - SPETTACOLI PER LE SCUOLE AI CANTIERI TEATRALI KOREJA”
postato da Koreja il gio 21 novembre 2024 alle 10:48 - Commenti(0)
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