Hansel e Gretel fra vecchie filastrocche e profumo di vaniglia
di Anna Rita Risola
Sono tantissimi bambini gli spettatori attenti di una favola:”Hansel e Gretel. Mangiadisk” andata in scena il 22 Marzo presso i Cantieri Teatrali Koreja.
È musica il loro vociare, è entusiasmo quello che traspare dai loro volti, ma tutti, benché molto piccoli, si pongono all’ascolto non appena inizia lo spettacolo.
Una scenografia articolata e pochi oggetti in scena: un aeroplano, una ballerina, un mangiadischi...ma è proprio l’allestimento che ci immerge improvvisamente in una dimensione magica e ci avviluppa tra le lenzuola bianche del sogno.
Efficace e ritmato è il racconto.
“C’è una casa bianca che, che mai più io scorderò, mi rimane dentro al cuore, con la mia gioventù “così candidamente cantava Marisa Sannia nel lontano 1968. Quelle stesse parole ancora oggi sono piene di tristezza e malinconia, poiché raccontano di un mondo ormai lontano, la fanciullezza, che mai più ritornerà. Con questa canzone gli spettatori vengono accolti e abbracciati, grazie ad un video che, proiettato sulla scena, racconta di giochi di bambini e di “dolci” ricordi.
Un fratello e una sorella ormai diventati adulti, decidono di andare a trovare la nonna molto anziana, la quale, felice di rivederli, li riporta nella dimensione dell’infanzia a lei molto cara. È un continuo rievocare di emozioni: perfetta dunque la scelta della musica e degli effetti che avvolgono lo spettatore fra i suoni distorti e spettrali della foresta o lo proiettano nei “favolosi” anni ’60. Una catapulta nel tempo a cui contribuisce il gioco di luci.
La maestria dei suoi protagonisti e in particolare dell’attrice Silvia Ricciardelli, fa sì che chiudendo gli occhi ci si immagini nel letto, bambini, ad ascoltare una fiaba raccontata dalla voce rassicurante e delicata della propria nonna.
È così anche Hansel e Gretel, rispettivamente interpretati da Carlo Durante e Giorgia Cocozza, prendono vita...
Ormai perduti nel bosco, disperati e stanchi, trovano riparo in una casetta, tutta di marzapane, cioccolata e caramelle ma abitata da una vecchia strega che li costringerà a nutrirsi di tutte quelle leccornie per farli diventare dei grassi bocconcini da mangiare.
Protagoniste assolute le meringhe bianche, che entrano in scena e creano scompiglio e ilarità tra i numerosi bambini che alla fine dello spettacolo porranno tante curiose domande proprio su di esse.
La dualità nello spettacolo è una costante.
Due gli stati d’animo: gioia e paura.
Due i momenti temporali: il presente e il passato.
Due i colori: la luce, il bianco, che rappresenta la purezza e l’innocenza di ogni bambino e il buio, il nero, che con le sue ombre, proietta i nostri ricordi e le nostre inquietudini infantili.
Infondo tutto questo è celebrare il mondo dell’infanzia, un esorcizzare paure ancestrali, rievocando sentimenti di solitudine e di abbandono.
Ma la forza di Hansel e Gretel è il loro forte legame, che rappresenta l’amore, unico collante che ci tiene ancorati al passato, ma che ci sprona a proseguire il viaggio della vita.
Uno spettacolo semplice, divertente ma capace di scavare nel profondo di ognuno di noi e di trovare la chiave giusta per entrare in “quella casa bianca che...che mai più io scorderò”. Una storia nella storia, fra vecchie filastrocche e profumo di vaniglia.
postato da Koreja il gio 21 novembre 2024 alle 11:08 - Commenti(0)
scrivi un commento
|