ARTAUD: VIAGGIO VERSO IL TEATRO PURO
di Ida Barbalinardo
Foto Alice Stella
La conferenza-spettacolo "Parigi/Artaud/Bali" del prof. Nicola Savarese, messa in scena il 26 gennaio ai Cantieri Teatrali Koreja, rappresenta un'ulteriore dimostrazione di quanto questo luogo costituisca un mondo ricco e denso di idee, linguaggi e manifestazioni artistiche atte a sorprendere lo spettatore ad ogni incontro. Questo appuntamento, infatti, si preannuncia come un'occasione importantissima per chi ama il teatro e tutto ciò che intorno ad esso gravita: in scena c'è Nicola Savarese, noto storico del teatro, già docente di Discipline dello Spettacolo all'Università di Roma Tre, studioso e docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all'Università "La Sapienza" di Roma, all'Università del Salento e a quella di Bologna.
Ad affiancarlo sul palco una giovane ragazza: Letizia Cartolaro, rappresenta la femminilità; una donna seducente e sensuale, perfetta incarnazione del periodo storico che durante lo spettacolo si andrà a trattare. L’acconciatura chic e civettuola dalle morbide onde rimasta popolare per decenni, il rossetto rosso alle labbra, i guanti lunghi ed eleganti e un grande scialle verde smeraldo in taffetà su un abito nero lungo alle caviglie: Savarese, infatti, non limita la sua analisi al mondo di Antonin Artaud, ma esamina l'intero processo culturale dal quale questo ha avuto origine. In ogni dettaglio. Punto di partenza della conferenza è, infatti, il fervido contesto culturale della Parigi tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30: si passa dalla fondamentale svolta che l'incontro con Henry Miller diede alla vita di Anais Nin, all'"amore necessario" tra Simone De Beauvoir e Jean Paul Sartre, a Barbette, performer eccentrico il cui grande fascino fu fonte d'ispirazione per Jean Cocteau e tanti altri artisti, fino a giungere ad Artaud. Di quest'ultimo viene fatta ascoltare la voce cruda e spezzata e viene raccontato l'amore per l'attrice Génica Athanasiou, il teatro, il suo labirinto verbale, la malattia, le sue riflessioni su di essa e sul sistema psichiatrico.
Attraverso musiche, registrazioni di voci, video, letture e testimonianze, lo spettatore prende così parte a un affascinante viaggio nel clima intellettuale parigino del tempo; un'opportunità unica di approfondimento e conoscenza.
Punto finale della riflessione del prof. Savarese, introdotto da un focus sul cinema di F. W. Murnau, è l'incontro di Artaud con il teatro balinese, in occasione dell'Esposizione Coloniale di Parigi del 1931: una svolta per l'artista, che vide in esso l'incarnazione del teatro puro fatto di contrasti, dissonanze, sfogo espressivo. Un teatro fatto di gesti che vivono esclusivamente nella scena e non hanno alcun significato al di fuori di essa.
Un'esperienza controversa, allo stesso tempo, quella dell'Esposizione Coloniale a causa delle sue "dubbie luci": sembra infatti che l'intento di celebrare le economie coloniali e le attrazioni culturali di terre lontane, non fu pienamente realizzato.
Ne risulta un lavoro particolarmente intelligente; una conferenza-spettacolo che ha il pregio di catturare indistintamente l'attenzione del pubblico, che sia esso composto da cultori del teatro, da semplici appassionati o da ragazzi alle prime armi. Un prodotto per nulla anacronistico nella forma in cui è stato elaborato. Un emozionante incontro con una grande figura del nostro panorama intellettuale, che fa tornare a casa con la voglia di leggere, informarsi e saperne di più, di più e ancora di più!
postato da Koreja il gio 21 novembre 2024 alle 11:13 - Commenti(0)
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