Ciò che verrà presentato è il frutto di una prima tappa di lavoro per una nuova creazione ispirata all'universo pittorico di Edward Hopper. Ogni sua opera sarà trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole. Un racconto certo, non un romanzo né una pièce. Piuttosto una novella, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa. Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l'esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni. Opere straordinarie compiute attraverso l'ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale. Ci imponiamo le regole monastiche del racconto perfetto, in cui non c'è traccia dell'autore: leggerezza, ironia, pudore, brevità, povertà di mezzi espressivi, ampi spazi concessi allo sguardo del lettore. Non c'è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. In un soffio si rappresenta la verità interiore. C'è un dentro e c'è un fuori che osserva ma non vi è alcun intento voyeuristico, nessuna perversione. Una castità e un pudore che si sprigionano quando si è riconciliati, calmi, scaldati dal sole. Quando la frattura interiore è già avvenuta in noi e tutto scorre senza rimpianti, lasciando che la vita che ci resta abbia il suo giusto decorso. Nessun evento sensazionale. Semplicemente un attimo in cui tutto cambia, senza clamore. Figure sempre ai margini di una soglia: una finestra, una vetrina di un bar, l'uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta, il finestrino di un treno. In cerca di luce, di vita. Mentre fuori la vita, ferma, incombe. Deserte le strade, quieti gli oceani. E gli alberi, accesi dal sole, fanno schiera e creano sentieri bui.
Con lieve cuore, con lievi mani, la vita prendere la vita lasciare.
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PROSSIMI APPUNTAMENTI
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STRADE MAESTRE // INCONTRI gio 12 gennaio | ore 18.30 Carla Pollastrelli JERZY GROTOWSKI, TESTI 1954-1998 III VOLUME, OLTRE IL TEATRO (1970-1984) Dialogo con Luigi De Luca
STRADE MAESTRE // INCONTRI ven 13 gennaio | ore 18.30 Carla Pollastrelli JERZY GROTOWSKI, TESTI 1954-1998 IV VOLUME, ARTE COME VEICOLO (1984-1998) dialogo con Thomas Richards
STRADE MAESTRE // TEATRO dom 15 gennaio | ore 18.30 Teatri di Bari // Kismet (Bari) ABRAMO
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