Nel 1963 Hannah Arendt dà alle stampe Eichmann in Jerusalem, più noto in Italia con il suo sottotitolo, La banalita del male. Si tratta di un saggio in cui la filosofa raccoglie gli articoli scritti per il The New Yorker sul processo al tenente colonnello delle SS Adolf Eichmann, tenutosi a Gerusalemme nel 1961. Eichmann, con il suo grigiore, il suo linguaggio burocratico, le sue frasi fatte, incarna, nello sguardo acuto dell'autrice, l'uomo senza idee, più pericoloso dell'uomo malvagio. Il nuovo concetto di banalità del male rivoluziona le consuete categorie morali: Hannah Arendt sarà così al centro di una polemica filosofica, etica e politica.
[...] Per trasformare il saggio in un monologo ho immaginato che la Arendt improvvisi una lezione, strutturata seguendo i tre grandi aspetti del testo: la vicenda processuale, gli avvenimenti storici e la storia di Anton Schmidt, un semplice caporale dell'esercito tedesco, che sfugge al meccanismo del male banale e, trasgredendo agli ordini criminali, presta aiuto agli ebrei [...] Paola Bigatto
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STRADE MAESTRE // MUSICA ven 16 dicembre | ore 20.45 Stefano Luigi Mangia & Giorgia Santoro // Laboratorio Corale Fonè & Ragtime FLATUS VOCIS IN "SPIRITUAL SONGS"
STRADE MAESTRE // INCONTRI dom 18 dicembre | ore 18.30 Luisa Ruggio UN POCO DI GRAZIA dialogo con Elisabetta Liguori esposizione bozzetti di Chiara Chiego (ingresso libero)
STRADE MAESTRE // TEATRO mer 21 - gio 22 dicembre | ore 20.45 Teatro Koreja (Lecce) Primo studio SULLA STRADA MAESTRA (titolo provvisorio)
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