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Per creare la sua versione dei Carmina Burana il coreografo Fredy Franzutti, oggi uno dei più noti nel panorama nazionale, prende come ispirazione quella originale del testo e realizza, con successo, una rappresentazione che ha per soggetto il traumatico passaggio dalla post-adolescenza alla maturità. Tale soggetto è reso spettacolo realizzando le idee e le immagini fantastiche di quei giovani. Il mito del gotico tenebroso, citato dalla popolare musica di Carl Orff, evocativo del male nella sua forma più superstiziosa, ci riporta a rappresentazioni di società moralmente corrotte che con spregiudicatezza resistono alla paura della punizione divina. Lo spettacolo è una delle più belle trasposizioni coreografiche di Orff in cui la fantasia diviene forza comunicativa.