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coreografia David Wampach
con Aina Alegre e Tamar Shelef
costumi e scene Rachel Garcia
musiche Pierre Mourles
luci Séverine Rième
Tecnico di palco Gaëtan Lebret
Consulenza Artistica Youness Anzane
vocal work Dalila Khatir
Produzione e tour management Sabine Seifert
grazie a Marie Orts E Michèle Claud
produzione Association Achles, coproduzione Le Cratère – Scène nationale d’Alès, Festival Kyoto Experiment / Japon con il supporto di Centre de Création Chorégraphique Luxembourgois / Luxembourg, ImPulsTanz / Vienne, Ménagerie de Verre, Paris, dans le cadre des studiolabs, Montévidéo – centre de créations contemporaines / Marseille, Parc de la Villette, Paris
Uno sguardo "altro" sulle tradizioni salentine. Veine prende ispirazione dalla pizzica, un vero e proprio rituale di trance e guarigione che coinvolgeva l'intera comunità. Gli abitanti del paese si riunivano nella piazza o davanti a una Chiesa e messisi in cerchio intorno alla tarantolata seguivano la musica caratterizzata da un ritmo frenetico e ancestrale che portava allo sfinimento del corpo. Il titolo del pezzo si riferisce ai vasi che trasportano il sangue al cuore, evocando allo stesso tempo la diffusione del veleno del morso di ragno. Con Veine, David Wampach interroga la relazione tra performer e spettatori, invitando il pubblico a muoversi dall'interno verso l'esterno, da uno spazio intimo verso uno spazio pubblico: due spazi intrinsecamente legati.