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Per i teatranti, la memoria è necessità che diventa ossessione. Sappiamo che la nostra memoria non è un magazzino, un repertorio statico da cui estrarre di volta in volta le informazioni necessarie. La nostra memoria è dinamica, e si riorganizza continuamente sulla base delle nostre esperienze e dei ricordi che accumuliamo quotidianamente. Quello che sta accadendo nel teatro e nelle sue modalità di produzione, comunicazione ma anche nel modo in cui tiene traccia di sé, suggerisce una radicale riorganizzazione della sua memoria.