Uno degli ultimi intellettuali d'Italia, Goffredo Fofi, dialoga con uno dei più singolari cantautori d'Europa, Vinicio Capossela per commentare Peste e cronache del post medioevo corrente. Saggista, critico teatrale e cinematografico, disincantato osservatore politico, Goffredo Fofi è una delle personalità più attive e combattive della cultura italiana. Il suo impegno, incentrato soprattutto sul rapporto tra la realtà sociale e la sua rappresentazione nelle arti, lo ha portato, spesso, ad individuare stili, tendenze e autori "fuori" dalla cultura ufficiale. A dialogare con lui, Vinicio Capossela, un moderno cantastorie, che ha assorbito suoni e culture di ogni angolo del mondo. Un incontro fra due uomini che usano ancora le parole per dire qualcosa, per scavare oltre la superficie delle stesse, per interrogarsi se essere uomini e umani in questo tempo di post medioevo corrente sia ancora un atto di resistenza o una boutade intellettuale. Si incontrano al Sud e in periferia, luoghi cui biograficamente e per scelta appartengono e continuano a guardare, senza mai abbassare lo sguardo, ma incontrando gli occhi degli ultimi, dei poveri cristi, dei resistenti.
Goffredo Fofi è un saggista, attivista, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale italiano. È stato direttore della rivista Lo Straniero, da lui fondata nel 1997 che ha terminato le pubblicazioni alla fine del 2016 e ideatore del Premio Lo Straniero. Come consulente editoriale, direttore di riviste e critico militante ha scoperto, incoraggiato e seguito gli inizi di parecchi scrittori, come Alessandro Baricco, Raul Montanari, Sergio Atzeni, Stefano Benni, Giulio Angioni, Maurizio Maggiani, Roberto Saviano. Attualmente dirige la rivista Gli asini ed è il direttore editoriale delle Edizioni dell'Asino. Collabora o ha collaborato con il quotidiano Avvenire e con le riviste Panorama, Internazionale e Film TV.
Vinicio Capossela, cantautore, ri-trovatore, immaginatore, VINICIO CAPOSSELA (Hannover, 1965) debutta nel 1990 sotto l'egida di Renzo Fantini con il disco All'una e trentacinque circa, che gli vale la Targa Tenco, premio che gli verrà attribuito altre tre volte negli anni successivi. Dopo i primi dischi "pre-biografici", come Modì (1992) e Camera a sud (1994), che ne confermano il talento in Italia e all'estero arriva Il ballo di San Vito (1996). Nel 1998 primo live con Kocani Orkesta: Liveinvolvo. Del 2000 "Canzoni a Manovella album di storia geografia e scienze. Nel 2004 pubblica con Feltrinelli "Non si muore tutte le mattine". I lavori discografici successivi, Ovunque Proteggi (2006), Da Solo (2008) e Marinai Profeti e Balene (2011), si sviluppano intorno al mito, al rito, alla maschera, alla solitudine, all'epica, al destino, tematiche declinate in spettacoli di grande successo. Del 2012 Rebetiko Gymnastas, sorta di social club del mediterraneo sulle musiche dell'assenza, registrato ad Atene con musicisti di rebetiko. Il rebetiko come forma di resistenza culturale alla crisi è oggetto anche di Tefteri (il Saggiatore) e Indebito, film documentario realizzato con Andrea Segre. Nel 2013 nascita di Sponz Fest e produzione di Primo ballo con Banda della posta, lavori sulla musica popolare da ballo. Dal mondo rurale dell'origine "il paese dei coppoloni", candidato per Feltrinelli allo Strega (2015) e Canzoni della Cupa (2016), con la partecipazione di Giovanna Marini, Antonio Infantino, Los Lobos, Calexico, Flaco Yimenez a cui seguono due spettacoli teatrali sui temi dell'Ombra e dell'Inverno, un tour estivo di forte impronta folk, e una serie di pubblicazioni e concerti in diversi paesi del mondo. L'artista ha vinto il prestigioso Premio Tenco 2017. Nel 2018 tour con orchestra sinfonica "nell'Orcaestra", e registrazioni di un nuovo lavoro di lungo corso, con collaborazioni inedite, sorta di cronache dal post medioevo, uscito il 17 maggio 2019 con il titolo di Ballate per uomini e bestie.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Info: 0832.242000
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