Performance teatrale
diretta da Emanuela Pisicchio attrice e pedagoga di Koreja,
con le detenute della prima sezione femminile della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce
da un'idea di Ornella Cucci,
con la collaborazione musicale di Simona Gubello, Vanessa Sotgiu e Ninfa Giannuzzi
si ringrazia Maria Luisa Visconti, Silvana La Bianca, Fabio Zacheo e la dott.ssa Rita Russo
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Era il 14 febbraio quando una donna cominciò a cucire. Cuciva nel silenzio, ago e filo rosso, il filo del pensiero e col filo narrava tante storie, prima fra tutte la sua. Più il pensiero la portava lontano e più il filo le indicava la strada. Si dice che dove il filo si annoda in una direzione o in un'altra, in ogni fibra tessuta e in ogni punto cucito, si imprime la magia, così come un pescatore potrebbe annodare il proprio filo da pe-sca per aggiudicarsi il pesce migliore. Un lavoro può essere creato per incanalare una storia e può essere disfatto, così come un nodo, per rilasciarla. Tra quelle lenzuola bianche, un gruppo di donne si sono incontrate per rompere il silenzio, ricamando. Hanno narrato la loro storia ricamando il loro nome, il nome della madre, della figlia. Hanno chiamato a voce alta i loro nomi, li hanno cantati, li hanno sussurrati. E per mezzo dei loro nomi, hanno dato vita alla propria storia. Che è un po' la storia di tutte noi.
Il mio nome è mamma, è mistero e conoscenza, dice S. Il mio nome è mio figlio, è mio marito, è l'origine, il respiro e una canzone, aggiunge C. Il mio nome è un casino, è la nascita e il gioco, risponde S.
L'ingresso gratuito nella Casa Circondariale di Lecce è riservata a sole 40 persone. È possibile prenotarsi entro e non oltre il 9 Novembre 2019 telefonando al n. di Koreja 0832.242000.
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