L'Accademia sin dalla sua fondazione, continua a proporsi come fulcro di una vasta attività di produzione artistica. Lo fa con il contributo dei suoi qualificati docenti e soprattutto degli studenti, per i quali il lavoro di approfondimento didattico si correla spesso a momenti di produzione e a momenti di approfondimento culturale: convegni, seminari e vivaci e proficui dibattiti. Non è nostra intenzione elencare le cose che sono state fatte in questi ultimi anni, ma non possiamo esimerci dal rilevare con viva e sincera soddisfazione che l'Accademia di Belle Arti di Lecce è una fucina di talenti. Un'ulteriore conferma viene dalla mostra Futuro prossimo, l'evento collaterale di Senso Plurimo, giunto alla sesta edizione, ospitato negli spazi dei Cantieri Koreja, dedicato all'Accademia di Belle Arti di Lecce, curato da Marinilde Giannandrea, la quale avvalendosi della preziosa collaborazione dei professori Nunzio Fiore e Donatella Stamer, ha selezionato i lavori di tre giovani studentesse dell'indirizzo di Grafica: Rossella Marzano, Claudia Miano e Miriana Pino. Le tre giovani artiste differenti per formazione, generazioni e linguaggi espressivi, hanno operato rigorosamente, tra etica ed estetica, su diversi e significativi piani di analisi e di riflessione dando vita a opere caratterizzate da segni che sottendono un insieme di relazioni, che legano l'uomo alla natura, all'ambiente e alla società. Immagini che evocano un flusso archetipico di segni in divenire. Indagine materica e segnica si fondono nel loro lavoro, originando narrazioni nelle quali emerge il ritmo compositivo e l'ambientazione spaziale. Scrive in proposito Rossella: "la lastra è una superficie buia e sotto la mano, che su di essa si posa, è fredda. Quando la punta, guidata dalla mano, inizia a scalfire, si genera un mondo di segni, che danno vita all'immagine. Incidere è un gesto semplice che ci porta alle origini dell'uomo, quando lasciava la traccia di sé sulla superficie delle grotte. Il segno che lascia una punta d'acciaio su una matrice equivale al segno, alle cicatrici che la vita lascia sul corpo e nell'anima dell'essere umano. Per cogliere l'anima di un paesaggio, di un fiore, di una roccia, bisogna imparare ad ascoltare, a vedere e a guardare la natura". I lavori di Claudia Miano invece, nascono dallo studio delle varie tipologie di equilibrio: compositivo, cromatico e concettuale. In proposito, Claudia Miano rileva che "le influenze di Vasilij Vasil'evič Kandinskij, hanno contrassegnato l'analisi della struttura compositiva, facendo in modo che fosse prestata maggiore attenzione al peso di ogni elemento. La ricerca dell'equilibrio nella composizione, inoltre, è stata accompagnata da un viaggio introspettivo verso la conoscenza di sé e dell'opera, per questo motivo ogni segno ha assunto la propria dignità e ha contribuito alla concretizzazione del progetto: forme superfici e tecniche sono state utilizzate in modo da non far mai prevalere l'una sull'altra". Infine, le opere di Miriana Pino si ispirano soprattutto alle Griglie di Hanne Darboven, artista concettuale tedesca. Il lavoro si presenta come una serie di pseudo-scritture con un complesso sistema di segni, numeri e parole che seguono linee sismografiche secondo orientamenti universali. Le opere di queste giovani artiste, in definitiva, indagano con varietà tecnica la qualità dello scorrere del tempo, i rapporti di equilibrio e le relazioni dinamiche tra parole, segni e impulsi emotivi. Opere di grande sensibilità che recuperano simbolicamente una dimensione identitaria e ribadiscono che l'arte contemporanea, non può essere considerata un'apolide priva di radici, ma un'arte che concilia il locale con il globale. Marinilde Giannandrea, da parte sua, ha voluto recuperare le condizioni di un lavoro artistico e critico meno frettoloso e concitato che tende a valorizzare e stimolare le potenzialità creative, soprattutto dei giovani artisti. Antonio Basile
EVENT DATES
11 aprile 2015, at 19:00 - Lecce, Cantieri Teatrali Koreja |