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con Antonio Aluisi, Maria Rosaria Ponzetta, Silvia Ricciardelli
direzione, scene, luci, scelte musicali, Lucio Diana, Roberto Tarasco, Salvatore Tramacere
Due donne e un uomo in scena. Il luogo è una casa o forse un teatro "inagibile", comunque un luogo di rifiuto e di possibile rinascita. I tre vivono in questo luogo perché costretti, ma forse se anche non lo fossero non saprebbero dove andare e con chi stare. Da qui nascono e si intrecciano situazioni drammatiche e insieme comiche dentro le quali i personaggi si svelano lentamente. Le due donne, sempre "protette dall'uomo di casa", tenteranno disperatamente di costruire percorsi di liberazione e di rinascita individuale e collettiva; ogni volta saranno interrotte vicendevolmente da piccole cattiverie e dispetti che altro non sono che l'amara ironia di chi, non avendo niente per sé, usa l'amore: il "core", per tenere insieme un mondo (povero e ricco allo stesso tempo) che, altrimenti, si sarebbe sciolto e annullato. Il sud fa da sfondo alla storia: sud come luogo della mente e dell'anima, sud ricco e solare ma anche impotente, terra di lunghe attese e di ripetizioni infinite. Ancora una volta è la grande scuola di Eduardo De Filippo a guidare il lavoro: l'attore, la sua abilità espressiva e il suo linguaggio, la sua capacità di essenzializzare una tecnica e di reinventarla per rispondere a esigenze ogni volta nuove e diverse.