VITA NELLA VALLE

PASSAGES, arte architettura design a cura di Marco Petroni

VITA NELLA VALLE
Antonio Annichiarico/ Rifiuto Speciale

La vita nella valle di Antonio Annichiarico per Rifiuto Speciale riprende nel titolo e nell’impianto teorico lo scritto di un lavoratore precario. Il tema della precarietà viene rimesso in movimento attraverso il rapporto con la figura dell’angelo, figura archetipa di bellezza che nasconde però delle insidie. Il bello possiamo anche tollerarlo, finquando se ne sta quieto e disdegna di annientarci, ma la perfezione angelica non è per noi, ci terrorizza la forza di quelli che il poeta Rainer Maria Rilke chiama “uccelli quasi mortali dell’anima”. Gli angeli per Annichiarico sono gli operai/lavoratori, morti che non invocano un aiuto quanto piuttosto testimoniano la lacerazione costante tra l’afflato al cielo e la comprensione della tremenda e incolmabile distanza che ci separa da loro. L’opera proposta dall’artista è un tentativo di capire e di mostrare la genesi di un concetto di sacro nostro contemporaneo. Dalla corruzione dell'anima e del corpo, dalla violenza delle guerre, dall'insinuarsi nei cuori dell'invidia e della superbia nasce un'opera di estrema purezza che fissa in un'immagine il tremendo spirito del nostro tempo. PASSAGES – arte architettura designa a cura di Marco Petroni Slittamenti, attraversamenti disciplinari segnano i linguaggi dellacontemporaneità. Viviamo un tempo frammentario e fragile, una condizionedi oscenità radicale, dove la conoscenza dipende dal vagabondare, dal rifiutodi rispettare i confini, da un impulso irrequieto verso i margini. Le esperienzeartistiche richiedono nuove e più articolate strategie di interpretazione. Aprire lo sguardo su questo scenario in movimento rappresenta un modo di esplorare più a fondo la natura stratificata del nostro quotidiano, scoprire connessioni con il paesaggio politico, sociale ed economico. Si tratta di attivare pratiche utili per la lettura del presente. Seguendo assonanze e differenze con i sentieri tracciati da Walter Benjamin si propongono frammenti di pensiero, di lavori, soglie attraverso le quali cogliere i mutamenti e le contraddizioni del nostro tempo. Un confronto critico con la frantumazione del quotidiano che si alimenta nel desiderio di avere un ruolo attivo nella progettazione delle esperienze urbane. Si propongono sei differenti modalità di intervento che sfuggono a una definizione formale, generando un campo d’azione nel quale le discipline artistiche si confrontano, si scambiano suggestioni, metodi d’analisi e di comportamento. Transiti dall’andamento instabile che vivono in presa diretta la complessità del loro farsi secondo stimoli provenienti dal mondo della moda, del design, dell’architettura, della musica, del teatro e del cinema. Il lavoro di Antonio Annichiarico dal titolo ripreso da uno scritto di un lavoratore precario cela dietro la banalità desiderante del fashion, una questione centrale dell’attuale sviluppo capitalistico, quella delle morti bianche. Michele Giangrande travolge il paradigma bauhausiano “la forma segue la funzione” sotterrandolo sotto una colata di silicone. Rossella Elena Lana si cala nel mondo dei transessuali riprendendo ogni soffio delle loro esistenze e sublimandolo in una sfera comunicazionale diretta, pop. Gli Zimmerfrei riportano il loro passaggio in Sardegna nel video Why we came. Le figure umane che popolano le immagini in movimento tentano di lasciare segni incisivi e ostinati, ma il paesaggio in incessante trasformazione ristabilisce la gerarchia di potere: il tempo passa, gli uomini lasciano il campo, la terra resta. Paola Navone propone una selezione dei suoi progetti “mediterranei” svelando un mondo pervaso da un’idea simbolica di nomadismo metropolitano dove la contaminazione tra culture e saperi è capace di creare oggetti carichi di poesia. Il Laboratorio d’architettura Semerano riporta il progetto in una dimensione interiore che si disfa, si dissolve nel tentativo di apparire, di farsi costruzione. Estensioni dell’immaginario artistico che trovano spazio nel foyer di un teatro, luogo dell’attraversamento, dell’attesa prima del rito, del consumo ostensivo. L’arte si espande senza soluzione di continuità abbattendo frontiere e confini. Passages è un segno caratteristico dell’esperienza urbana contemporanea che vive tutta nell’incontro con il molteplice sottolineandone miserie e virtù.



LE DATE DELL'EVENTO

dal 08 novembre al 03 dicembre 2008, ore 12:00 - Lecce, Cantieri Teatrali Koreja