Iovadovia contest#3 è il terzo e conclusivo capitolo del viaggio di Motus all'interno di Antigone e vede protagonista l'eroina sofoclea e il suo nemico/alter ego Creonte Questo è il capitolo della morte di Antigone dentro una caverna abbandonata dalla luce. La trilogia si conclude con un contest impossibile: le attrici "giocano" i ruoli d'Antigone e Tiresia, in un'atmosfera sospesa, atemporale, sincretica. Anche se nella tragedia non s'incontrano, ci paiono accomunate da una sorta di "sguardo partecipante", che spinge ad agire, nel caso di Antigone, o a testimoniare - esporsi nel dire e pre-dire - nel caso di Tiresia. Lo sguardo partecipante è compromettente, perché implica un vedere e un "essere visto" in uno scambio continuo di ruoli fra Spectrum e Spectator. La separazione fra soggetti vivi e vedenti e oggetti morti, visti, è l'effetto di un rapporto di supremazia: è la violenza dello sguardo che gli Stati totalitari e del capitalismo avanzato impongono ai cittadini. Non a caso tutti i sistemi legislativi dei paesi ricchi hanno riformulato il corpo delle leggi in relazione alle forme di nomadismo, sia rispetto ai migranti, che ai vagabondi e ai Rom, che rispetto alle varie forme di follia. Qui "l'attrice che interpreta Antigone" cerca Tiresia, privato della vista per "aver troppo visto", fra volti sconosciuti, sul bordo di un lago nero, senza fondo, in una specie di accampamento mobile, come i tanti sorti dal nulla ai margini delle metropoli, costruiti da quelli che hanno perso spazio vitale a seguito "della crisi" o semplicemente hanno deciso di andare via. Il "luogo oscuro" è condiviso e illuminato dagli sguardi degli spettatori, anche in questo caso immessi nello spazio scenico, testimoni del confronto che qui assume una forma circolare, magica.
LE DATE DELL'EVENTO
19 dicembre 2010, ore 20:45 - Lecce, Cantieri Teatrali Koreja 20 dicembre 2010, ore 20:45 - Lecce, Cantieri Teatrali Koreja |