Secondo vernissage per SENSO PLURIMO la rassegna curata da Marinilde Giannandrea giornalista, critica e docente presso il Liceo Artistico di Lecce: da sabato 28 novembre alle ore 18.30 fino a martedì 15 dicembre il box progettato da Rune Ricciardelli ospita Il tempo dell'Attesa una personale di Danilo De Mitri, giovanissimo artista tarantino, specializzato in didattica dell'arte.
In un incontro aperto al pubblico che precederà l'inaugurazione della mostra Massimo Guastella docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università del Salento ed Antonella Marino, giornalista e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Bari, metteranno a confronto storie, prassi ed esperienze come curatori di mostre d'arte contemporanea, individuando possibili scenari di sviluppo.
Danilo De Mitri negli ultimi anni ha sperimentato percorsi di ricerca e contaminazione tra pittura e fotografia con cui ha indagato l'universo femminile. Nei volti rétro di Danilo De Mitri il fascino deriva dalla sovrapposizione di elementi grafici e pittorici su foto ad effetto vintage d'inizio secolo. L'immagine sfumata nella scrittura e nel colore rende un effetto visivo indefinito che assurge a significati simbolici diversi, plurimi, dipendenti dall'esteriorità e dall'interiorità del soggetto fotografato. Provocazione e corruzione, languore e abbandono hanno origine dalle sfumature del colore e dal senso delle parole scritte nel ritratto.
Ogni foto è un fotogramma di una sequenza che racconta lo sfumato senso delle percezioni, nel movimento della luce, nell'effetto indefinito del colore, nelle spente tonalità verdastre o rossastre. I volti di De Mitri sono densi ritratti scavati nei contorni e nei piani somatici del viso, avvolti nell'ombra come in certi ritratti degli anni Trenta, eseguiti su fondi scuri legati all'alchimia di Man Ray o alle introspettive immagini di Florence Henri realizzate con il procedimento fotografico, off camera, tipico dei fotogrammi.
"Nell'ultimo lavoro di Danilo De Mitri l'immagine del corpo femminile è suggestivamente frammentaria, un broken mosaic che sembra fare riemergere alla memoria vecchie foto d'archivio combinate a interventi pittorici dai toni acidi e ad una scrittura che forse proviene da una registrazione personale e segreta. Il corpo è un corpo amplificato, dai tagli reali e visivi e la sensualità che ne deriva nasce dal suo offrirsi alla lente dell'obiettivo e all'intervento pittorico in una prospettiva che trasforma la porzione di donna rappresentata in una icona - feticcio. Oggi ci accorgiamo che il corpo legato alla sua semplice natura non erotizza più perché non lascia spazio alla creazione e alla fantasia dell'altro, l'eros nasce dove c'è costruzione, proiezione, immaginazione. Queste opere entrano nella dialettica dell'amore, articolano il desiderio in promessa e si cospargono di una polifonia di parole e colori la cui semantica arriva a confondersi con quella della carne. Il corpo femminile non cessa dunque di essere fertile territorio d'indagine e De Mitri affronta con questi suoi ultimi lavori un soggetto che per sua natura ri-definisce continuamente le regole del gioco della seduzione, della sessualità e della identità. L'artista opera a tappe: parte dalle fotografie, che lui stesso scatta alle sue attrici - modelle, e ne amplifica la potenzialità con l'innesto pittorico e la scrittura.
Le immagini e i corpi, così manipolati, sono nuovamente fotografati e acquistano nella loro mutazione una calligrafica raffinatezza e un sapore antico. Eppure, nonostante il lungo processo al quale sono sottoposti, non sono ibridi artificiali ma soggetti pulsanti che affiorano dalle pieghe della memoria, soggetti che evocano un'ipotesi di narrazione. Con questo lavoro il giovane artista tarantino approda a un'idea autonoma di corporeità e lascia intuire il senso di una trama emotiva suggestionata da uno sguardo o da un sorriso. Il tempo è quello dell'attesa, lo stilleven femminino che l'artista fissa, manipola e colora sostanziandone la natura di immagine fluttuante ed evanescente." Marinilde Giannandrea
Danilo De Mitri (Taranto, 1982), Opera tra Taranto e Catanzaro ed è specializzato in didattica dell'arte. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive tra cui: Nel segno di Ermes, Bari 2002, I fiori del bianco - Arte e Creatività Bambina, Bari e Taranto 2003, Intimità quotidiane, Taranto 2004, Alchimie urbane, Taranto, 2005, GAP, Bari 2006, Metamorfosi (Sardegna Arte Fiera), Cagliari 2006, Prima Parete, Lecce 2007, Nevica nella dimora, Lamezia Terme 2008, Raccomandabili Sez B, Bari 2009. Recentemente ha realizzato due personali: Il Rumore dell'erba, Catanzaro e Il tempo dell'attesa, Taranto.
Senso Plurimo parte dall'idea che l'arte contemporanea contenga una promessa di pluralità che ci affranchi dagli inganni di chi dirige il nostro immaginario visivo e il nostro pensiero estetico in una direzione unica e univoca. Gli artisti in mostra non appartengono a un gruppo omogeneo ma esprimono visioni molteplici, sono un insieme apparentemente dissonante che segnala il cambio di paradigma culturale in atto e offre l'occasione per analizzare territori di pensiero che si ramificano in topografie articolate delle quali non conosciamo gli sviluppi.
LE DATE DELL'EVENTO
28 novembre 2009, ore 18:30 - Lecce, Cantieri Teatrali Koreja |